Appena pubblicato un articolo interessante da parte dell'Università di #Pisa
La recente ricerca condotta presso il Dipartimento di Scienze Agrarie Alimentari e Agro-Ambientali dell'Università ha evidenziato un interessante legame tra lo #stress idrico e la qualità delle uve di #Sangiovese, il vitigno toscano per eccellenza.
Secondo lo studio, pubblicato sulla rivista "Frontiers in Plant Science" la #siccità può contribuire a migliorare il colore e la qualità delle uve, ma solo se viene applicata in specifiche fasi della maturazione e con precise intensità.
Giacomo Palai, assegnista di ricerca presso l'Università di Pisa e primo autore dello studio, spiega che la combinazione tra l'intensità e il momento di applicazione del deficit idrico influisce in modo significativo sull'accumulo e sul profilo di antociani e flavonoli nelle uve.
Ad esempio, uno stress idrico moderato prima dell'invaiatura, quando l'acino è ancora verde (da giugno a metà luglio), aumenta la presenza di flavonoidi nell'uva.
D'altra parte, uno stress idrico più severo dopo l'invaiatura (da metà luglio alla raccolta) influisce sulla colorazione degli acini, rendendoli più scuri e avvicinandoli alle tonalità del blu.
Questo approccio di gestione del contenuto #fenolico attraverso lo stress idrico è particolarmente importante per il Sangiovese in Toscana, che a volte può risultare un po' impoverito.
In un periodo in cui la viticoltura italiana affronta sfide legate ai #cambiamenticlimatici, come minori precipitazioni e periodi di siccità più lunghi, è fondamentale sviluppare strumenti come l'irrigazione di precisione e protocolli specifici per gestire lo stress idrico. Queste tecniche consentono di preservare e aumentare la qualità delle uve, trasformando condizioni potenzialmente critiche in opportunità per il settore vitivinicolo.
Secondo una ricerca di Mordor Intelligence, il mercato dei sistemi di #irrigazione di precisione applicati in agricoltura avrà in borsa un tasso di crescita composto dell’8,6% nei prossimi cinque anni. A trainare il mercato gli Usa, ma presto anche l’Asia darà un contributo fondamentale.
credits Università di Pisa | Frontiers | the Watcher Post
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