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“Make America Drink Again”: la provocazione di Michel Chapoutier ai Vinexposium Business Awards

Il mondo del vino ha vissuto un momento di riflessione e provocazione durante i Vinexposium Business Awards a Parigi, quando il celebre enologo Michel Chapoutier ha chiuso il suo intervento con una frase destinata a far discutere: “Make America drink again”.

Il chiaro riferimento allo slogan politico “Make America Great Again” ha suscitato applausi tra i presenti, sottolineando l’importanza del mercato statunitense per il settore vinicolo e l’allarmante calo dei consumi negli ultimi anni.


Un mercato in difficoltà: il declino del consumo di vino negli USA


Negli ultimi anni, il mercato vinicolo ha affrontato sfide significative, e gli Stati Uniti non fanno eccezione. Secondo l’analista Dale Stratton, fino ad agosto 2024 la vendita di vino negli USA ha subito un calo dell’8%, a causa di una combinazione di fattori:

  • cambiamenti nelle abitudini di consumo, con le nuove generazioni che tendono a preferire alternative come cocktail, birre artigianali e bevande analcoliche.

  • pressioni economiche, che hanno reso il vino un lusso meno accessibile per molti consumatori.

  • riduzione dello spazio dedicato al vino nei punti vendita, che ha penalizzato ulteriormente la visibilità del prodotto.


Ma il fenomeno non è limitato agli Stati Uniti.

A livello globale, il consumo di vino è sceso a livelli che non si vedevano dal 1996, con un totale di 221 milioni di ettolitri, come riportato dall’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino (OIV).


Quale futuro per il vino?

Il messaggio lanciato da Michel Chapoutier con la sua frase provocatoria è chiaro: il mondo del vino ha bisogno di rilanciare il proprio appeal, soprattutto negli Stati Uniti, dove il calo dei consumi rappresenta una sfida concreta. Innovazione, comunicazione e una maggiore attenzione alle nuove generazioni di consumatori saranno le chiavi per riportare il vino al centro delle scelte dei consumatori.


Il Vinexposium Business Awards ha dimostrato che il settore è pronto a raccogliere la sfida, celebrando la qualità e il valore del vino in un momento di trasformazione.

La domanda ora è: sarà sufficiente per “far bere di nuovo l’America” e il resto del mondo?

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