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Vinitaly 2025 | Business Strategies c’è, con un obiettivo chiaro: sostenere le cantine italiane sui mercati internazionali

  • Immagine del redattore: Donatella De Lucia
    Donatella De Lucia
  • 25 mar
  • Tempo di lettura: 2 min

Il 2024 si è aperto in un clima di incertezza economica: inflazione persistente, costi energetici ancora alti e consumi altalenanti mettono alla prova anche il comparto vinicolo, uno dei pilastri del made in Italy. La competizione globale si fa più serrata, mentre mercati strategici come USA e Asia rallentano il passo.

In questo scenario, l’OCM Promozione Vino nei Paesi Terzi si conferma uno strumento decisivo per continuare a crescere all’estero, rafforzando la presenza del vino italiano dove conta di più.



Business Strategies sarà a Vinitaly per incontrare le cantine – piccole, medie o grandi – che vogliono affrontare il 2025 con una strategia di export evoluta, strutturata e sostenibile.


Per cominciare, ecco 5 consigli pratici per approcciare e consolidare la presenza nei mercati extra-UE:

1. Segmentare il mercato con dati aggiornati.

Non tutti i consumatori americani o asiatici si comportano allo stesso modo: ad esempio, secondo Wine Intelligence, il consumatore under 35 negli USA è sempre più interessato a vini biologici, con packaging distintivo e storytelling di marca. Partire da queste informazioni è cruciale per definire il proprio posizionamento.


2. Sfruttare l’OCM per costruire una presenza stabile.

Utilizzare i fondi OCM solo per “fare presenza” in fiera è uno spreco. Le aziende che crescono davvero usano la promozione OCM per piani pluriennali nei mercati target, coinvolgendo importatori, PR locali, eventi e campagne digitali. Un nostro cliente in Piemonte ha raddoppiato la quota export in Canada in 3 anni grazie a una strategia OCM ben strutturata.


3. Valorizzare il brand, non solo il prodotto.

Nei mercati extra-UE, il brand è più forte del vitigno. Raccontare la storia della cantina, il territorio e i valori è fondamentale per emergere. Una bottiglia Barbera o Vermentino, senza un’identità chiara, rischia di perdersi sugli scaffali esteri.


4. Monitorare le normative locali (e i dazi)

Spesso sottovalutato: in mercati come la Cina o il Brasile, una piccola variazione nei requisiti di etichettatura o nei dazi può bloccare intere spedizioni. Avere partner aggiornati o consulenze specialistiche è un’assicurazione contro ritardi e costi imprevisti.


5. Misurare, adattare, ripetere

La promozione internazionale deve essere misurabile. Quante vendite ha generato quella fiera? Quanti nuovi contatti ha prodotto quella campagna social?

Chi ha ottenuto più risultati con l’OCM è chi ha imparato ad analizzare e correggere di anno in anno.

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